L'IMPEGNO CIVILE DI ASCANIO CELESTINI AL TEATRO FRASCHINI DI PAVIA

giovedì 12 febbraio 2009, ore 21.00

Fabbrica e La Biennale di Venezia

SCEMO DI GUERRA

di e con Ascanio Celestini

durata 1 ora e 40 minuti senza intervallo

Giovedì 12 febbraio alle ore 21 per la Rassegna teatrale "Altri Percorsi", il Fraschini ospita "Scemo di guerra" di e con Ascanio Celestini.

Nel 2004 alla Biennale di Venezia presenta "Scemo di guerra". Roma , 4 giugno 1944. Il giorno della liberazione della Capitale è raccontata attraverso lo sguardo innocente e un po' visionario di un bambino. Ma è la storia che Ascanio ha sentito raccontare da suo padre per trent'anni: gli accadimenti veri, vissuti in prima persona dal genitore. Come il bombardamento di San Lorenzo e il rastrellamento del Quadraro, o l'arrivo degli americani e la fuga dei nazisti. Il bambino (suo padre) che in quel fatidico giorno tornava a casa con il padre (suo nonno); mentre i due percorrono una città popolare che si svela come una mappa di emozioni ed aneddoti, il giovane rischia di morire per il tentativo di impadronirsi di una cipolla: un povero ammattito gli spara perché, padrone di quella cipolla, vuole prendersela. Il bambino non vuole cedere, tra i due inizia un racconto sulle loro esistenze, simili e speculari, che incrociano gli stessi accadimenti, dal ricordo del campo di concentramento a quello della vita rurale romana. E lo spazio del racconto si popola di personaggi: fascisti, americani, russi, il barbiere dalle mani belle, il porcaio di Torlonia.
In chiusura, la voce registrata del padre ricomincerà il racconto dall'inizio: l'emozionante ricostruzione di quelle storie ascoltate fin da bambino è compiuta.
La componente fiabesca e visionaria, in questo spettacolo, è molto presente, ed è dimostrata da alcuni episodi come quello della Madonna che incarica le mosche di nascondere il corpo di Cristo e poi le punisce, oppure quello del personaggio del barbiere che andando a seppellire un cane viene coinvolto nel trasporto di cadaveri.

Riassumere la complessità della figura artistica di Ascanio Celestini è impresa ardua perché è divenuto un vero e proprio "caso" nel mondo teatrale italiano. Lo si può certo annoverare tra i migliori affabulatori (entro una lista che comprende i nomi prestigiosi di Baliani, Paolini, Enia, Perrotta). Ma non solo. Ha scritto Storie di uno scemo di guerra che si è guadagnato il Premio Bagutta opera prima e il Premio Fiesole under'40. E' stato direttore artistico a Roma di "Bella ciao", un festival vitale e coraggioso, di impegno e militanza, che mette in luce gli sforzi (non sempre apprezzati) di giovani artisti e di compagnie teatrali esordienti.

Miete successi a teatro e come scrittore. Ha vinto il premio di nuovo teatro nel 2000 "La fine del mondo", ma il riconoscimento plateale gli è giunto con "Radio clandestina" sull'eccidio delle fosse ardeatine. Nel 2002 ha ricevuto il prestigioso premio speciale Ubu per Fabbrica, e nello stesso anno è uscito il libro Cecafumo, racconti a voce alta. Nel 2005 debutta La pecora nera e viene pubblicato il libro Storie di uno scemo di guerra. La pecora nera parla di manicomi e moderne schizofrenie, realizzato dopo aver parlato con i degenti di ospedali psichiatrici. Appunti per un film sulla lotta di classe, monologhi nati dalle interviste ai lavoratori precari.

PREZZI E MODALITA' DI ACQUISTO

Per i biglietti: Biglietteria del Teatro Fraschini (orari 11-13/17-19) acquisto on-line www.teatrofraschini.it  Costi: da euro 14,00 a euro 6,00

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