2009 05 05 David Riondino al Teatro Sociale di Rovigo

Teatro Sociale di Rovigo
martedì 5 maggio 2009 ore 21.00
Fermata Provvisoria
Recital di e con David Riondino

Parole in scena 2009
rassegna di libri e spettacoli
organizzata dal Comune di Rovigo, Assessorato alla Cultura,
 in collaborazione con associazione Culturale Cuore di Carta.
a cura di Bruna Coscia

Info: Botteghino del Teatro, piazza Garibaldi 14 • tel. 0425.25614 orario 10-13 e 16-19.30
www.paroleinscena.it     www.cuoredicarta.org

Fermata Provvisoria

Un nuovo recital per David Riondino ancora una volta con una formula essenziale: una chitarra, una sedia, un leggio sotto una luce bianca dove il menestrello di oggi, come quelli del passato, si ispira alla radice popolare di ogni letteratura per raccontare storie che si intrecciano tra loro così come tra luoghi e tempi diversi. Un lavoro comico che trova applausi e l'ilarità sulla base di una ricerca storica e letteraria, in una continua attività di reinvenzione e riscrittura.


Lo guardi e ti sembra un comico per caso. Anzi neanche un comico, perché ti appare troppo colto per la sua categoria, perche non si lascia scappare neanche una parolaccia e perché non accenna mai a quelle parti anatomiche che molti suoi colleghi considerano indispensabili allo scatenamento dell'applauso. Lo spettacolo Fermata Provvisoria è uno spettacolo preciso ed impreciso, dato che ci siamo e non ci siamo…… con chitarra sedia e leggio va all'incontro con se stesso, scende al nocciolo popolare di ogni letteratura, lascia scorgere il proprio lavoro di reinvenzione e riscrittura….
David Riondino è una forma formalizzata in acido toscano. Ed è qui il suo segreto.
 
David Riondino
 
Toscano, classe 1953, ha lavorato dieci anni a Firenze come bibliotecario. Artisticamente nasce con la generazione dei cantautori degli anni Settanta: pubblica dischi e compone canzoni in quegli anni abbastanza conosciute, come "La canzone dei piedi" e "Ci ho un rapporto". Giovanissimo (1975) debutta al teatro Zelig di Milano e comincia un percorso professionale che lo porta ad esplorare quasi tutte le forme di comunicazione. Sfuggito grazie alla sua poliedricitá ai piö comuni cliché artistici, definisce l'intellettuale "una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformare la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un'idea sentimentale del comunicare" ed è alla ricerca di un nuovo linguaggio, "la perfetta commistione tra musica, scrittura e disegno".
 

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