2009 07 17 Milano Lirica in Castello: Boheme


Castello Sforzesco di Milano
17,18,19 Luglio Cortile della Rocchetta ore 21
Teatro dell'Opera di Milano
presenta
G. Puccini
La Boheme
Rodolfo Matteo Falcier, Tiziano Barbafiera
Mimì Francesca Moretti, Mila Pavlova
Marcello Gabriele Nani
Musetta Ira Iosebidze
Colline Daniele Biccirè
Schaunard Antonio Russo
Benoit Achille Bigli
Alcindoro Carlo Oggioni
Parpignol Luciano Grassi

CORALE LIRICA AMBROSIANA
Diretta da Roberto Ardigò
Orchestra Filarmonica di Milano
Diretta da Pierangelo Gelmini

IDEAZIONE SCENICA E REGIA
Mario Migliara
Maestro collaboratore Yuco Yamaguchi
Realizzazione Scenografia e Attrezzeria
Arti di Scena
Trucco e acconciature Mara de Palma
Luci Maurilio Boni
Costumista Carmen Iacovetta
Organizzazione Cristina Santarcangelo Teatro dell'opera di Milano Produzione@operamilano.it
Note di regia
Tutto il gioco verbale che si dalle prime battute si rivela negli spiriti e di conseguenza sulle bocche dei peronaggi, pervade di ironia tutto l'inizio del dramma. La sfida registica non è
percorrere iil lavoro di Puccini con un senso di realismo mai abbastanza totale o studiato o fedele. Ho da subito desiderato un fine ottocento parigino differente , che mostrasse il gioco
dell'autore nei confronti dei personaggi , che mostrasse la macchina scenica per quella che è che forse fosse piu uniiversale.
Una delle ultime batture di Rodolfo al procedere verso la morte di Mimi è "che cos'è quell'andare e venire , quel guardarmi così" quasi il personaggio si sentisse spiato nei suoi
sentimenti piu intimi, e mostrasse all'autore, proprio alla fine del dramma, l'impotenza del suo riuolo che soccombe al testo, quasi una rivolta nei confronti della ineluttabile drammaturgia.
Una delle prime immagini era una sala prove di Cabaret d'antan dove i personaggi si ritrovano a vivere dei destini che li coinvolgono in una realtà sempre piu completa.
Un approccio quasi opposto a quello dei "personaggi" pirandelliani che non sanno dove si trovano e cercano l'autore, nella mia messa in scena , il gruppo di Bohemiennes, coscenti
della macchina drammaturgica e musicale , vivono , loro malgrado un momento di ribalta, cercando di sottrarsi e di rileggersi in una luce piu umana. Un percorso che sviluppa la sensazione
realistica del dramma di Puccini ma anche quella di un ulteriore spettacolo dove quasi la quarta parete tra spettatore e messa in scena non esiste.
Boheme , La scena
Il teatro è luogo ideale di vita bohemienne evidenzia l'intreccio tra favola e realtà. L'opera di Puccini in una chiave di lettura moderna e insolita dove tutto diventa teatro, l'impatto scenografico
e lo scarno disordine di un palcoscenico rivelano la possibilità che ogni scena sia pensata da un regista e ogni personaggio sia studiato a tal punto da meritare un riflettore che focalizzi il suo desiderio di vivere e nello stesso tempo tutti i particolari e le sfumature del suo esistere.
La scena sui presenta con luoghi deputati ai protagonisti, e diventa lente di ingrandimento di queste sensazioni e di questa condizione di teatralità totale . I personaggi la costruiscono e
la mutano quasi fosse opera loro. Creano piazze , dipingono alberi, si muovono da scenografi protagonisti dando vitalità alla scena stesssa.
Costumi , riambientano l'opera in una Parigi anni 20 dove il teatro era la strada e cosi, viceversa, la strada entrava nella magia dello spettacolo. Un poliedrico gioco in bianco e nero dove Boheme vive una atmosfera nuova
Mario Riccardo Migliara Teatro dell'opera di Milano www.operamilano.it produzione@operamilano.it

2 commenti:

  1. Sto cercando due biglietti per la Boheme per sabato 18 luglio, per caso qualcuno ha preso i biglietti ed è impossibilitato ad andarci? In tal caso mi mandereste una mail a manuantro@hotmail.com? Grazie mille

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  2. Chiedo scusa ma ho visto il commento solo ora e quindi ormai è tardi. Io avevo due biglietti per il venerdì ma non per sabato.
    Ho anche sentito che pure il Don Giovanni è tutto esaurito.

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