Proposta per l'istituzione della Sovrintendenza all'Opera Lirica Italiana

Cari amici, stimati colleghi e firmatari tutti,
la presente per informarvi che abbiamo ritenuto opportuno cassare dal documento, da alcuni di voi già firmato, le proposte incluse a mero titolo di esempio sul riassetto di alcuni problemi che affligono il nostro settore.
Questa decisione è stata presa perchè apparisse evidente a voi firmatari, alla stampa e ai destinatari della nostra proposta (le tre più alte cariche dello Stato) che la nostra richiesta in questo momento consiste nel riconoscimento da parte dello Stato di una valenza particolare all'Opera Lirica rispetto alle altre forme di spettacolo, dichiarandola patrimonio nazionale e identitario con l'istituzione di una Sovrintendenza Nazionale.
Tutti quelli che ricevono per la prima volta la proposta ed intendono sostenerla, inviino una e-mail di adesione ad Alfonso Antoniozzi (alfonso@alfonsoantoniozzi.com) oppure a Pietro Spagnoli (pietro@pietrospagnoli.com), indicando di voler aggiungere il loro nome e cognome alla lista in calce.
A coloro che hanno già firmato ribadiamo che questo è l'obiettivo della nostra proposta.
Vi chiediamo gentilmente di aiutarci a diffondere la "Proposta per l'istituzione della Sovrintendenza all'Opera Lirica Italiana" a tutte le persone di vostra conoscenza che vivono ed operano nel mondo dell'Opera Lirica Italiana, invitandoli a sostenere e firmare il documento.
Chi non si ritenesse d'accordo e volesse ritirare la firma, invii una e-mail di disdetta ai medesimi indirizzi.
Vi ringraziamo per l'attenzione e ci scusiamo per il fastidio arrecatovi.
Buon lavoro o buone vacanze a tutti.
Cordialmente,
Alfonso Antoniozzi
Alessandro Corbelli
Gianluca Floris
Michele Pertusi
Pietro Spagnoli
Proposta per l'istituzione della Sovrintendenza all'Opera Lirica Italiana scritta da alcuni operatori del settore
 
PREMESSA
L'opera lirica come veicolo di promozione della cultura italiana nel mondo.
Nel 1600, a Firenze, un gruppo di letterati e musicisti decise di festeggiare in maniera assolutamente nuova le nozze di Maria de Medici con il Re di Francia Enrico IV: per l'occasione si allestì una nuova forma di intrattenimento che intendeva unire la musica alla recitazione. Nasceva così l'Opera Lirica.
Da allora, come è noto, questa forma di spettacolo ha ottenuto sempre maggiori consensi, divenendo ben presto un fenomeno culturale di primissimo piano, grazie anche ai buoni uffici di grandi musicisti italiani come Pergolesi, Cimarosa, Paisiello, Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini, Mascagni, Leoncavallo ( per tacere di altri, meno famosi ma certo ugualmente determinanti, come Monteverdi, Peri, Cherubini, Spontini..).
Fin dalla sua "invenzione", dunque, l'Opera Lirica si è delineata come fenomeno soprattutto "italiano".
Perfino ai giorni nostri, in cui dominano il videoclip, la televisione, il cinema, internet, la musica leggera, l'Opera Lirica è un fenomeno di cultura e di costume ormai amato e diffuso in tutto il mondo: possiamo affermare senza tema di smentita che in questo preciso momento, proprio mentre voi state leggendo queste righe, grazie ai prodigi del fuso orario da qualche parte della Terra si sta rappresentando almeno un'opera lirica scritta da un compositore italiano. Nel mondo, l'Opera Lirica, insieme alla moda e alla buona cucina, è un segno distintivo e identificativo della cultura del nostro Paese.
Di più: in questo stesso istante qualcuno, in qualche angolo del globo, si sta appassionando alla nostra lingua, alla nostra cultura, alla nostra musica grazie all'Opera Lirica Italiana. Ogni anno migliaia, forse decine di migliaia di giovani stranieri decidono di imparare la nostra lingua per poter studiare canto lirico o, quantomeno, per comprendere meglio i libretti dei nostri operisti.
L'ampia diffusione della lingua italiana all'estero si deve, almeno in parte, al fascino che la musica d'opera italiana esercita da sempre sulle persone di cultura in ogni parte del globo.
Noi che abbiamo la fortuna di svolgere la professione di cantanti lirici ne abbiamo la prova, vuoi quando, cantando sui palcoscenici di tutto il mondo, veniamo accolti dai nostri colleghi stranieri come ambasciatori di un certo modo di sentire, di esprimere, di "cantare" l'opera; oppure quando i giovani cantanti si rivolgono a noi per capire "come si fa" e per seguire i nostri corsi di interpretazione e perfezionamento. Lo stesso avviene, poi, se diamo uno sguardo alla composizione delle classi di canto dei nostri Conservatori di Musica e notiamo la presenza di numerosi allievi stranieri; o quando gli appassionati d'opera di ogni nazione ci raccontano come sia un loro grande sogno poter assistere a uno spettacolo alla Scala, all'Arena di Verona, all'Opera di Roma o in uno dei tanti teatri di tradizione che punteggiano il panorama italiano.
La situazione attuale
Malgrado tutto ci accorgiamo che proprio nella patria dell'Opera, nella nazione che ha dato il via a questo fenomeno (poi imitato ed assorbito da tutte le culture, poichè come si sa, il genere dell'opera lirica ha interessato anche grandi musicisti francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli, russi, americani....) nella terra che ha "inventato" l'Opera, quest'arte è quasi abbandonata a se stessa.
Questo avviene forse a causa della scarsa attenzione da parte dei media, o anche perchè la lirica è stata per qualche tempo relegata a fenomeno d'elite e come tale troppo spesso ha guadagnato l'attenzione della stampa e della televisione solo per l'apertura della stagione alla Scala, per motivi che poco hanno a che fare con la musica in se stessa.
La situazione in cui versano i Teatri d'Opera, ridotti ormai a baracconi pericolanti e paralizzati al tempo stesso, è sotto gli occhi di tutti: essi si trovano, in pratica, nell'impossibilità di produrre spettacoli senza registrare vistosi passivi di bilancio.
L'archivio della casa musicale Ricordi, che conservava il materiale della grande tradizione operistica italiana, è finito nella mani di una multinazionale tedesca nel silenzio-assenso di tutti.
I Teatri ristrutturano le proprie sedi senza tener conto del valore storico delle strutture interessate: alla Scala, per fare un solo esempio, sono stati distrutti per sempre alcuni camerini dove si preparavano ad andare in scena cantanti che hanno fatto la storia dell' Opera (basti citare la Callas).
L'Opera lirica, condannata in Italia dalla legge del profitto (alle Fondazioni si impone di chiudere il bilancio in attivo) naufragherà ben presto verso cartelloni che tengano conto principalmente dell'incasso e non della proposta culturale, col risultato di veder scomparire dalle programmazioni e quindi dal bagaglio di formazione degli spettatori quelle composizioni che hanno il solo difetto di non essere "famose" e che per questo non garantiscono a priori il "tutto esaurito" al botteghino.
Pensiamo, per un attimo, a uno scenario in cui tutto questo stia per accadere ad altri settori del nostro Patrimonio Culturale.
Immaginiamo che una multinazionale straniera voglia comperarsi l'intera collezione degli Uffizi senza che nessuno alzi un dito per fermarla; o che di tutto il patrimonio archeologico della città di Roma rimanga in piedi solo il Colosseo, magari perchè è famoso, mentre tutto il resto di quell'immenso patrimonio di valore inestimabile venga smembrato e quindi condannato un giorno all'oblio.
Uno scenario paradossale? Forse, ma questo è esattamente ciò che sta succedendo all'Opera Italiana. Cosa chiediamo ???
 
La nostra richiesta
Alla nostra classe politica noi cantanti lirici poniamo solo questa domanda:
L'Opera lirica italiana è considerata patrimonio nazionale italiano oltre che ricchezza universale, al pari del restante patrimonio artistico, archeologico, museale, paesaggistico, letterario???
Se la risposta è affermativa, allora chiediamo che venga fondata al più presto una Sovrintendenza all'Opera Lirica Italiana che, al pari di ciò che già avviene per i Beni Culturali, abbia il compito precipuo di garantire la sopravvivenza di questa forma d'arte, dei luoghi in cui questa forma d'arte si espleta e di chi, con il proprio lavoro, la mantiene viva e vitale.
La creazione di una Sovrintendenza all'Opera Lirica Italiana darebbe a noi lavoratori del settore un Garante a cui rivolgerci, potrebbe farsi specificamente carico delle problematiche del settore (le quali, com'è evidente, non possono essere accomunate in modo generico a quelle del turismo, dello sport e dello spettacolo).
La Sovrintendenza potrebbe intervenire per evitare il ripetersi di scempi simili a quelli dell'alienazione del Patrimonio Ricordi già avvenuti in passato, ma soprattutto sarebbe un segnale chiaro e forte da parte della classe politica: direbbe cioè a tutti noi e al mondo intero che la nostra nazione considera l'Opera Italiana un patrimonio inalienabile e identificativo del nostro Paese e ne sottolineerebbe la particolarità rispetto ad altre forme di spettacolo che non sono nate e cresciute nella nostra terra.
Una Sovrintendenza che si occupasse esclusivamente e con competenza di questa forma di spettacolo potrebbe farsi carico fin da subito della soluzione dei problemi che affliggono la gestione quotidiana dei nostri teatri e che sono ben noti a tutti gli operatori del settore.
Essa sarebbe insomma un punto di riferimento politico, culturale e amministrativo insieme, per chi vive e diffonde questa forma d'arte.
Quello che può apparire ad alcuni solo un piccolo passo darebbe invece a chi si occupa quotidianamente di questo settore (e ai tanti appassionati che riempiono i nostri teatri, in una moltitudine sempre più numerosa e composita) un chiaro segnale di attenzione da parte della classe politica tutta, e al contempo porrebbe le basi per una rifondazione di questa forma di spettacolo, nei tempi e nei modi che il Legislatore riterrà di attuare.
Questo chiediamo
 
Ideatori dell'iniziativa e primi firmatari:
Alfonso Antoniozzi
Alessandro Corbelli
Gianluca Floris
Michele Pertusi
Pietro Spagnoli
Primi aderenti:
Roberto Abbondanza
Antonio Abete
Simone Alberghini
Astrea Amaduzzi
Anna Caterina Antonacci
Fabio Armiliato
Roberto Aronica
Monica Bacelli
Daniela Barcellona
Barabara Bargnesi
Elena Belfiore
Mario Bellanova
Patrizia Biccirè
Gabriele D. G. Bolletta
Anna Bonitatibus
Paolo Bordogna
Tania Buccini
Tania Bussi
Alessandro Calamai
Marco Camastra
Luca Canonici
Roberta Canzian
Giorgio Caoduro
Giorgio Casciarri
Laura Cherici
Marco Chingari
Umberto Chiummo
Marina Comparato
Andrea Concetti
Manuela Custer
Emanuele D'Aguanno
Roberto De Candia
Natale De Carolis
Mattia Denti
Claudio Desderi
Daniela Dessì
Mariella Devia
Donato DiGioia
Franco Federici   presidente A.L.I artisti lirici italiani
Cinzia Forte
Barbara Frittoli
Roberto Frontali
Giovanni Furlanetto
Massimiliano Gagliardo
Luciano Ganci
Sonia Ganassi
Laura Giordano
Dario Giorgelè
Vincenzo La Scola
Bruno Lazzaretti
Jose Lo Monaco
Alessandro Luciano
Giovanni Maini
Eva Mei
Beatrice Mercuri
Filippo Morace
Elizabeth Norberg-Schulz
Patrizia Orciani
Aldo Orsolini
Fancesca Patanè
Stefano Pisani
Laura Polverelli
Bruno Praticò
Vittorio Prato
Sonia Prina
Paola Quagliata
Annalisa Raspagliosi
Lorenzo Regazzo
Gabriele Ribis
Giuseppe Riva
Luca Salsi
Roberto Scandiuzzi
Daniela Schillaci
Antonino Siragusa
Alessandro Spina
Bruno Taddia
Giovanni Tarasconi
Nicola Ulivieri
Furio Zanasi
Riccardo Zanellato
Direttori d'orchestra:
Giuliano Carella
Vladimir Jurowski Artista straniero
Registi:
Davide Livermore
Denis Krief
Strumentisti:
Stefano Cutilli
Diego Mingolla
Artisti del Coro:
Concetta Panzarella
 
Email ricevuta da Pietro Spagnoli <pietro@pietrospagnoli.com> che codividiamo pienamente
Cari amici, stimati colleghi e firmatari tutti,
la presente per informarvi che abbiamo ritenuto opportuno cassare dal documento, da alcuni di voi già firmato, le proposte incluse a mero titolo di esempio sul riassetto di alcuni problemi che affligono il nostro settore.
Questa decisione è stata presa perchè apparisse evidente a voi firmatari, alla stampa e ai destinatari della nostra proposta (le tre più alte cariche dello Stato) che la nostra richiesta in questo momento consiste nel riconoscimento da parte dello Stato di una valenza particolare all'Opera Lirica rispetto alle altre forme di spettacolo, dichiarandola patrimonio nazionale e identitario con l'istituzione di una Sovrintendenza Nazionale.
 
Tutti quelli che ricevono per la prima volta la proposta ed intendono sostenerla, inviino una e-mail di adesione ad Alfonso Antoniozzi (alfonso@alfonsoantoniozzi.com) oppure a Pietro Spagnoli (pietro@pietrospagnoli.com), indicando di voler aggiungere il loro nome e cognome alla lista il calce.
A coloro che hanno già firmato ribadiamo che questo è l'obiettivo della nostra proposta.
Vi chiediamo gentilmente di aiutarci a diffondere la "Proposta per l'istituzione della Sovrintendenza all'Opera Lirica Italiana" a tutte le persone di vostra conoscenza che vivono ed operano nel mondo dell'Opera Lirica Italiana, invitandoli a sostenere e firmare il documento.
Buon lavoro o buone vacanze a tutti.
Cordialmente,
Alfonso Antoniozzi
Alessandro Corbelli
Gianluca Floris
Michele Pertusi
Pietro Spagnoli

Proposta per l'istituzione della Sovrintendenza all'Opera Lirica  Italiana scritta da alcuni operatori del settore

 

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