2010_03_22 Debutta il Misantropo in scena sino al 2010_03_29

Lunedì 22 marzo 2010, ore 21.00sino al 29 marzo 2010
Teatro Libero
via Savona 10, 20144 Milano
Gank
IL MISANTROPO
di Moliere
Regia di Alberto Giusta
con Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Aldo Ottobrino
Alessia Giuliani, Barbara Moselli, Federico Giani
Alex Sassatelli, Lisa Galantini
 
Scene e costumi Laura Benzi
Luci Sandro Sussi
 
PREZZI BIGLIETTI:
Intero: 19.00 €
Ridotto under 26 e convenzionati: 15.00 €
Ridotto over 60 e allievi TP (con carta TPCLUB): 11.00 €
TP CARD (solo per la 1° e la 2° replica, tutte le Serate Allievi ove programmate): 2.00 €
È possibile acquistare online collegandosi ai siti:
www.ticket.it, www.bookingshow.com, www.vivaticket.it
 
A oltre trecento anni dalla sua prima rappresentazione rivive sulle scene del Libero la figura del Misantropo, cinico idealista che ha in odio l'intero genere umano, un classico della commedia, rivelatore della grande capacità psicologica di Molière.
 
Alceste, il giovane protagonista, detesta le convenzioni di un mondo fasullo, e pretende di comportarsi senza ipocrisie e senza piegarsi a compromessi, incapace di conciliare i propri principi etici con le consuetudini sociali. Vorrebbe fuggire, isolarsi da quel mondo, ma vi è legato dall'amore per Celimene.
 
Misantropo, un giovane troppo sincero
Il capolavoro di Molière mette in scena il rifiuto delle convenzioni sociali
 
A oltre trecento anni dalla sua prima rappresentazione rivive sulle scene del Libero la figura del Misantropo, cinico idealista che ha in odio l'intero genere umano, un classico della commedia, rivelatore della grande capacità psicologica di Molière.
 
Alceste, il giovane protagonista, detesta le convenzioni di un mondo fasullo, e pretende di comportarsi senza ipocrisie e senza piegarsi a compromessi, incapace di conciliare i propri principi etici con le consuetudini sociali. Vorrebbe fuggire, isolarsi da quel mondo, ma vi è legato dall'amore per Celimene.
 
Nella scena che apre la commedia, Alceste rivela subito allo spettatore il suo carattere. Dialogando con l'amico Filinto egli spiega le cause che gli fanno aborrire i rapporti umani. Tutti sono falsi ed ipocriti e pur di seguire le convenzioni sociali sono disposti a mentire, a sostenere di provare sentimenti che in realtà non nutrono e per opportunismo elargiscono sorrisi ovunque.
 
Molière ribadisce la necessità di essere se stessi in un mondo in cui prevalgono le convenzioni e le formalità, dove non è possibile coltivare sentimenti veri. Ma ecco la vera capacità psicologica di Molière: dopo avere sostenuto questo ci informa che tutta la ragione non sta dalla parte di Alceste.
 
Ma la ragione non sta tutta dalla parte di Alceste, avverte l'autore: occorre trovare un equilibrio, una virtù praticabile fatta di sfumature, perché la perfetta ragione fugge ogni estremo; un uomo non è solo uno, è un'infinità di occasioni per stupire chi lo sta ad osservare.

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