2011_02_24 Manacorda torna a capo de I Pomeriggi

66ª STAGIONE SINFONICA dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali
Milano Teatro Dal Verme
Giovedì 24 febbraio2011_02_24  ore 21.00
Sabato 26 febbraio 2011_02_26 ore 17.00
CONCERTO SINFONICO
Direttore: Antonello Manacorda
Pianoforte: Maurizio Baglini
Orchestra I Pomeriggi Musicali
 
Maurilio Cacciatore: Stesso denso (Novità)
Nino Rota: Concerto soirèe per pianoforte e orchestra
Ludwig van Beethoven: Sinfonia n. 2 op. 36
Il programma di questa settimana dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali vuole offrire un omaggio a Nino Rota, nel centenario della nascita (1911-1979), con l'esecuzione del Concerto Soirée per pianoforte e orchestra nell'interpretazione elegante e raffinata di Maurizio Baglini. Alla guida dell'Orchestra torna il Maestro Antonello Manacorda che dirigerà in prima esecuzione assoluta Stesso denso del giovane compositore Maurilio Cacciator, il Concerto di Rota e la Sinfonia n.2 di Beethoven.
Stesso Denso di Maurilio Cacciatore
è il quarto lavoro di un ciclo di brani composti dopo alcune letture di Gille Deleuze. In particolare, Differenza e Ripetizione (1968) e La piega (1988) sono stati libri che hanno avuto un forte impatto sulla mia maniera di intendere il trattamento di un materiale musicale.
 
Scrive Deleuze: Numerosi sono i pericoli di richiamarsi a differenze pure, liberate dall'identico […] Il pericolo più grande è di cadere nelle rappresentazioni dell'anima bella ove, lungi da lotte sanguinose, non convivono che differenze conciliabili e armonizzabili […] Il problematico e il differenziale determinano lotte e distruzioni rispetto alle quali quelle del negativo non sono che apparenze, e i desideri dell'anima bella, altrettante mistificazioni operate nell'apparenza. Proprio del simulacro è non d'essere una copia, ma di rovesciare tutte le copie, rovesciando anche i modelli: allora ogni pensiero diviene un'aggressione.
 
Dopo Stesso Obliquo (2008-2009), dedicato all'uso di differenti tecniche strumentali su un solo materiale, Stesso Profondo (2009), brano che riflette sulla polifonia, lo scorso novembre è stato creato Stesso Fragile, brano crepuscolare in cui un gesto strumentale – la ripetizione velocissima di un medesimo suono – è motore generatore della forma e dell'azione musicale. Stesso Denso è la risposta energica al pezzo precedente: partendo dallo stesso germe, il brano vive in un universo opposto.
Stesso Denso è un tema con variazioni. D'altronde, tutti i cicli di variazioni sono dei cicli di stessi. Le variazioni qui si susseguono senza soluzione di continuità, con i loro confini a volte netti a volte più blandi.
La densità è definita in fisica come il rapporto tra massa e volume; anche qui questi due parametri giocano un ruolo fondamentale. Ogni passaggio del brano mostra dei rapporti diversi, delle quantità simili o opposte, delle maniere diverse di vivere il materiale generatore di tutta la musica. Ecco allora che gli aspetti quantitativi condizionano gli aspetti qualitativi, e questi ultimi condizionano il percorso formale del brano. Denso o meno denso, il tempo dell'azione, il tempo armonico, i registri, gli strumenti. Ogni parametro passa sotto questo tipo di trattamento per uscirne ogni volta rinnovato, ogni volta differente ma non straniero, stupendo per primo me stesso.
Stesso Denso é dedicato a Ivan Fedele. 
 

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