2011_04_20 Moni Ovadia ritorna a Teatro Libero

Teatro Libero Milano (Via Savona)
20, 21 e 22 aprile 2011_04_20, 2011_04_21, 2011_04_22
Moni Ovadia
IL REGISTRO DEI PECCATI
di e con Moni Ovadia
organizzazione Promo Music

PREZZI BIGLIETTI
Intero: 23,00 €
Under 26: 19,00€
Over 60 e possessori TP CLUB: 15,00€
allievi con carta TP CARD (prima e seconda replica): 2,00 €

ORARIO SPETTACOLI
da mercoledì a venerdì ore 21.00


ORARI E INFO  BIGLIETTERIA
Dal lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Nei giorni di spettacolo:
da lunedì a venerdì fino alle ore 21.00
sabato dalle ore 18.30 alle 21.00
domenica dalle ore 14.00 alle 16.30
Tel. 02 8323126

PRENOTAZIONI

È possibile prenotare nelle seguenti modalità:
via e-mail scrivendo a biglietteria@teatrolibero.it
chiamando allo 02 8323126

Il registro dei peccati
Anche quest'anno Moni Ovadia torna in scena a Teatro Libero con uno spettacolo che celebra la fragilità umana e la sua bellezza
Il mondo raccontato da Marc Chagall nei suoi celeberrimi dipinti e disegni è una creazione della sua straordinaria fantasia di genio artistico o è esistito realmente? Il mondo e l’umanità che Chagall ha trasfigurato nella sua arte suprema è autenticamente esistito? Si, e fu un mondo vero, pulsante, fatto di esseri umani, troppo umani e, per questo, inadatti ad un pianeta posseduto dai demoni della violenza, del razzismo, del delirio nazionalista.
La spiritualità di quella gente della diaspora ebraica che vestiva in bianco e nero era davvero coloratissima, lo era con i colori del fervore estatico eppure quotidiano. Il linguaggio più autentico con cui si espressero quegli ebrei fu quello del khassidismo, la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza. In quella celebrazione si riconosce la maestà ineffabile del divino che non si vede, il cui nome è impronunciabile, e ciò nonostante con quel divino si intrattengono relazioni di familiarità e persino di prossimità irriverente, senza che questa contraddizione trascorra mai nella blasfemia. Quel divino che viene celebrato sì con la preghiera e con lo studio, ma anche con il canto, la danza, la narrazione e predilige l’umorismo.
Moni Ovadia conduce per mano lo spettatore verso un mondo straordinario che è stato estirpato dal nostro paesaggio umano e spirituale dalla brutalità dell’odio, ma che ci parla e ci ammaestra anche dalla sua assenza attraverso un’energia che pulsa in chi la sa ascoltare ed accogliere perché sente di potere costruire in sé, per sé e per l’altro un essere umano migliore, più degno e più consapevole del proprio statuto spirituale.
Il grande teologo cattolico Teillard de Chardin ha scritto:”noi non siamo esseri materiali che vivono un’esperienza spirituale, noi siamo esseri spirituali che fanno un’esperienza materiale”. Gli ebrei del khassidismo, come forse nessun altro nella terra d’Europa, hanno letteralmente incarnato, nel loro modo di vivere concreto e mistico, la straordinaria intuizione del grande teologo francese. Incontrare quel mondo, anche solo nel riverbero delle sue iridescenze, percepire i profumi della sua anima e ascoltarne la voce è un'esperienza indimenticabile che spiazza ogni ortodossia clericale e smaschera la miseria dei baciapile.

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