2011_05_08 Via Crucis di Liszt a Lardirago

Domenica 8 maggio 2011_05_08 ore 21
Castello di Lardirago,
Ciclo CASTELLO DI LARDIRAGO
LISZT, VIA CRUCIS

omaggio a Liszt nel bicentenario della nascita

Alessandro Marangoni pianoforte
Coro del Collegio Ghislieri
Giulio Prandi direttore
Alle ore 20 è prevista una visita guidata del Castello riservata agli spettatori del concerto
Al termine dello spettacolo degustazione offerta da Azienda Agricola Fiamberti
info su : http://campaign.nuvoleink.com/t/r/l/jjkjydd/blllykhth/t/
Liszt compose la sua "Via Crucis" fra il 1878 e il 1879 a Roma, completandola a Budapest.
Per questo lavoro scritto per il coro, soli e organo oppure pianoforte, Liszt scrisse la seguente introduzione in francese: «La devozione delle stazioni della croce, chiamata Via Crucis, è diventata -- in seguito alle affermazioni e ai numerosi consensi dei Pontefici -- un servizio per le anime dei defunti così come un'osservanza religiosa che si diffuse in molti paesi e divenne persino popolare in alcuni di essi. In alcune Chiese noi possiamo trovare dipinti che mostrano le Stazioni della Croce, e i membri delle congregazioni recitavano le loro preghiere prima di ognuno dei dipinti appesi al muro. Qualche volta queste preghiere erano recitate da singole persone, altre volte da piccoli gruppi ed in quest'ultimo caso le parole delle preghiere erano divise tra di loro.
In alcune congregazioni il Curato stabiliva la data e il tempo di ogni servizio ed egli stesso guidava la Via Crucis. Un organo non può essere usato nel primo caso menzionato, e similarmente quando le Stazioni della Croce sono rappresentate fuori dalla porta, come per esempio a S. Pietro in Montorio, a Roma. È facile comprendere che la più solenne e più toccante devozione avveniva il Venerdì Santo al Colosseo, proprio nel luogo in cui i martiri avevano versato il loro sangue. Forse qualche volta i quadri non erano del tutto soddisfacenti e così in seguito potrebbero essere stati sostituiti con opere d'arte create da Galli, lo scultore, e inoltre un grande harmonium potrebbe essere portato lì così che il suo suono possa supportare il canto.Io sarei felice in ogni caso, se un giorno la mia musica potesse essere suonata lì, anche se sarebbe insufficiente ad esprimere la profondissima emozione che mi sopraffece quando, una volta lì, in quella processione, mi inginocchiai e ripetei alcune volte queste parole: O! Crux Ave! Spes unica!»


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