2011_09_18 Collegium Vocale Crema ripronone la Lauda Sion di Mendelssohn

Domenica 18 settembre 2011_09_18 ore 21.00
Chiesa di S. Bernardino auditorium Manenti - Crema
Felix Mendelssohn Bartholdy
Lauda Sion
Coro e Orchestra del 
Collegium Vocale di Crema
Direttore Giampiero Innocente


L’esecuzione del Lauda Sion di Mendelssohn il prossimo 18 settembre alle ore 21.00 nella chiesa di San Bernardino-Auditorium “Manenti”in Crema rientra nel contesto della celebrazione che il Centro Culturale Diocesano “G. Lucchi”e il Comitato diocesano per il Congresso Eucaristico Nazionale intendono promuovere in occasione del XXV° Congresso Eucaristico nazionale, tenutosi ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011. 
Nella prima parte della serata ci sarà un breve intervento di Don Emilio Luppo, Delegato diocesano al Congresso, che traccerà un excursus sull'esperienza cremasca vissuta al convegno nazionale. 
Seguirà l’esecuzione dell’opera di Mendelssohn con protagonisti il Coro e Orchestra del Collegium Vocale di Crema, diretto da Giampiero Innocente. 
Il testo della sequenza scritto da San Tommaso d’Aquino fu musicato dal compositore tedesco per la Chiesa di St. Martin in Luttich nel 1846. 
Opera che richiede un nutrito organico corale e strumentale, il Lauda Sion rientra nelle grandi composizioni vocali di Mendelssohn insieme agli oratori “Paulus”e “Eliah”. 
Straordinaria la capacità del compositore (di famiglia protestante) nel tradurre in musica gli articoli di fede tipicamente cattolici contenuti nella sequenza latina: il risultato è una perfetta sintesi di musica e fede che celebra in modo solenne il mistero eucaristico. 
Per informazioni:

Lauda Sion, op. 73 
Per soli, coro e orchestra 
Lauda Sion (coro) 
Laudis thema specialis (coro) 
Sit laus plena, sit sonora (soprano e coro) 
In hac mensa (coro) 
Doctis sacris institutis (coro) 
Sub diversis speciebus (coro) 
Caro cibus (tenore) 
Sumit unus, sumunt mille (coro) 
Ecce panis angelorum (solisti e coro) 
Bone pastor (solisti e coro) 

Collegium Vocale di Crema 
Violini I:   Stephen Beszant, Giovanni Livraga, Viviana Carniti, Lucy Manfredi 
Violini II:  Emanuela Barbieri, Stefania Ruini, Emma Pamiro, Anna Pecora,  
Maurizio Medici 
Viole:    Wim Janssen, Claudia Galvani,  
Violoncelli:   Irene Alzani, Issei Watanabe 
Contrabbasso:  Nicola Moneta 
Timpani:   Pietro Micheletti 
Flauti:   Marco Pedrabissi, Alice Bonizzoni 
Oboi:    Francesco Aliquò Mazzei, Ruggero Tacchi 
Clarinetto:   Pamela Singuaroli 
Fagotto:  Marco Ferri 
Trombe:   Fabio Carioni, Francesco Panico 
Trombone:   Stefano Seregni 
Corno:  Simone Seregni 
Solisti vocali: Silvia Nifosì, Angelo Arpini 
Soprani: Daniela Assandri, Elisa Barbaglio, Elisa Cazzamalli, Cinzia Denti, Eleonora Filipponi, Sara 
Franceschini, MariaGrazia Gagliardoni, Elena Manzoni, Lorena Mariani, Silvia Nifosì, Piera 
Pelizzari, Loretta Trabattoni, Ilaria Ventura, Sara Zigatti 
Contralti: Chiara Abbondio, Silvia Corbani, Francesca Doldi, Claudia Guarneri, Elena Mattea, 
Vanna Moretti, Doriana Peroni, Claudia Pislor, Alberto Premi, Federica Traspadini 
Tenori: Adriano Bianchi, Angelo Arpini, Fabio Corlazzoli, Pierre Galassi, Alberto Galvani, Francesco 
Paveglio 
Bassi: Luca Arpini, Stefano Castellazzi, Nicola Fava, Edoardo Gammarelli, Giorgio Ghiozzi, 
Pierangelo Mulazzani, Daniele Pandini, Simone Riccetti, Doriano Soldati, Renato Zigatti

TESTO IN LATINO DELLA LAUDA SION
Laudis thema speciális, Panis vivus et vitális,  
Hódie propónitur. 
Quem in sacræ mensa cœnæ, Turbæ fratrum duodénæ  
Datum non ambígitur. 
Sit laus plena, sit sonóra, Sit jucúnda,  
sit decóra Mentis jubilátio. 
Dies enim solémnis ágitur,  
In qua mensæ prima recólitur Hujus institútio. 
In hac mensa novi Regis, Novum Pascha novæ legis,  
Phase vetus términat. 
Vetustátem nóvitas, Umbram fugat véritas,  
Noctem lux elíminat. 
Quod in cœna Christus gessit,  
Faciéndum hoc expréssit In sui memóriam. 
Docti sacris institútis, Panem, vinum,  
in salútis Consecrámus hóstiam. 
Dogma datur Christiánis,  
Quod in carnem transit panis, Et vinum in sánguinem. 
Sub divérsis speciébus, Signis tantum,  
et non rebus, Latent res exímiæ. 
Caro cibus, sanguis potus: Manet tamen Christus totus,  
Sub utráque spécie. 
A suménte non concísus, Non confráctus,  
non divísus: Integer accípitur. 
Sumit unus, sumunt mille: Quantum isti, tantum ille:  
Nec sumptus consúmitur. 
Sumunt boni, sumunt mali: Sorte tamen inæquáli,  
Vitæ vel intéritus. 
Mors est malis, vita bonis: Vide paris sumptiónis  
Quam sit dispar éxitus. 
Fracto demum Sacraménto, Ne vacílles, sed memento, 
Tantum esse sub fragménto, 
Quantum toto tégitur. Nulla rei fit scissúra:  
Signi tantum fit fractúra:  
Qua nec status nec statúra Signáti minúitur. 
Ecce panis Angelórum, Factus cibus viatórum:  
Vere panis fíliórum, Non mittendus cánibus. 
Bone pastor, panis vere, Jesu, nostri miserére:  
Tu nos pasce, nos tuére: Tu nos bona fac vidére 
In terra vivéntium. Tu, qui cuncta scis et vales:  
Qui nos pascis hic mortales: 
Tuos ibi commensáles, Cohærédes et sodales,  
Fac sanctórum cívium. Amen. 

TESTO IN ITALIANO DELLA LAUDA SION
Gerusalemme, loda il Salvatore la tua guida, il 
tuo pastore, con inni e cantici. 
Osa tanto quanto puoi: egli supera ogni lode, 
non vi è canto degno. 
Pane vivo, che dà vita: questo è tema del tuo 
canto, oggetto della lode. 
Veramente fu donato ai dodici riuniti in 
fraterna e sacra cena. 
Lode piena e risonante, gioia nobile e serena 
sgorghi dallo spirito. 
Questa è la festa solenne nella quale 
celebriamo la prima sacra cena. 
È il banchetto del nuovo Re, nuova Pasqua, 
nuova legge; e l'antico ha termine. 
Cede al nuovo il rito antico, la realtà disperde 
l'ombra: luce, non più tenebra. 
Cristo lascia in sua memoria ciò che ha fatto 
nella cena: noi lo rinnoviamo. 
Obbedienti al suo comando, consacriamo il 
pane e il vino, ostia di salvezza. 
È certezza a noi cristiani: si trasforma il pane 
in carne, si fa sangue il vino. 
È un segno ciò che appare: nasconde nel 
mistero realtà sublimi. 
Mangi carne, bevi sangue: ma rimane Cristo 
intero in ciascuna specie. 
Chi lo mangia non lo spezza, né separa, né 
divide: intatto lo riceve. 
Lo riceve uno, lo ricevono mille, tanto ce n'è 
per quelli, quanto per uno: mai è consumato. 
Lo ricevono i buoni, lo ricevono gli empi; ma 
diversa ne è la sorte: vita o morte provoca. 
Vita per i buoni, morte per gli empi: guarda 
della stessa comunione quanto è diversa la 
conseguenza! 
Quando spezzi il sacramento, non temere, ma 
ricorda: Cristo è tanto in ogni parte, quanto 
nell'intero. 
È diviso solo il segno, non si tocca la 
sostanza; nulla è diminuito della sua persona. 
Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, 
vero pane dei figli: non va gettato ai cani. 
Buon Pastore, vero pane, Gesù, pietà i noi; 
nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella 
terra dei vivi. 
Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, 
conduci i tuoi eredi alla tavola del cielo, 
nella gioia dei tuoi santi. 
Amen

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