2013_03_16 ARTURO UI ovvero Umberto Orsini in scena al Coccia di Novara


Sabato 16 marzo 2013_03_16 ore 21.00 
Domenica 17 marzo 2013_03_17 ore 16.00
Bertolt Brecht
LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI
Musiche originali di Hans-Dieter Hosalla
Traduzione Mario Carpitella

con  Umberto Orsini
e con (in ordine alfabetico)
Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco,
Lino Guanciale, Diana Manea, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis
Personaggi (simboleggiano) & interpreti
Dogsborough → Paul von Hindenburg
Arturo Ui → Adolf Hitler
Emanuele Giri → Hermann Göring
Ernesto Roma → Ernst Röhm
Giuseppe Givola → Joseph Goebbels (Luca Micheletti Premio Ubu come miglior attore non protagonista per La resistibile ascesa di Arturo Ui 2011).
Dullfeet → Engelbert Dollfuß
Karfioltrust → Junker, il trust degli industriali
Gangster → Nazisti
Fish → Marinus van der Lubbe


Regia di Claudio Longhi
Dramaturg Luca Micheletti
Scene Antal Csaba
Costumi Gianluca Sbicca
Luci Paolo Pollo Rodighiero
Altre musiche Fryderyk Chopin, Hanns Eisler, Friedrich Hollaender, Rudolf Nelson, John Ph. Sousa, Mischa Spoliansky, Johann Strauss figlio, Kurt Weill
Fisarmonica e arrangiamenti Olimpia Greco
Produzione ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione – Associazione Teatro di Roma

Uno dei lasciti più decisivi della stagione teatrale novecentesca è rappresentato senza ombra di dubbio dal teatro di Bertolt Brecht: pietra di paragone per ogni sperimentazione successiva e, oggi, classico indiscusso e riconosciuto a livello internazionale. 
La resistibile ascesa di Arturo Ui è una parabola satirica sull’avvento del nazismo nella Germania dei tardi anni Venti e dei primi anni Trenta: Brecht, quando ormai la seconda guerra mondiale si sta combattendo da due anni, sceglie di tornare alle origini di uno sfacelo politico che stava costando il peggio a milioni di esseri umani e, a se stesso, da nove anni, l’esilio. L’indagine che sceglie d’avviare sui meccanismi perversi del potere e della demagogia sfocia in un allucinato e macabro affresco che, con un facile meccanismo allegorico, egli ambienta non già in Europa, teatro reale del disastro, bensì oltreoceano, in una fantastica Chicago, nella quale ripercorre le fasi della costruzione del consenso per Adolf Hitler sulla falsariga di quelle dell’ascesa criminale di Al Capone. Attraverso questo caustico e grottesco parallelo – gestito mediante sapienti dosaggi di tratti ora parodistici ora tragici – Brecht innesca la perlustrazione di un fenomeno storico di proporzioni planetarie, consentendo allo spettatore di seguirne lo sviluppo in maniera immediata e di comprenderne gli esiti socio-politici grazie ad una semplificazione mai gratuita e ad uno strumento – quello del teatro, appunto – che ne catalizzi la leggibilità.
La messa in scena intende assecondare pienamente il registro grottesco di questa «farsa storica». L’incisiva brevità dei singoli “numeri”, la retorica della sopraffazione mafiosa, la serie rocambolesca dei fatti di cronaca narrati e messi alla berlina attraverso la lucida comicità di cui Brecht si serve come arma storico-critica, traducono la parabola in una “rivista” briosa e nitida, caustica ed elegante, sul tragico nonsenso del nostro passato. Un apologo feroce e violento sulla tragedia europea del Nazismo, sull’intreccio terribile e puntuale di economia e terrore, di gangsterismo politico e consenso di massa.
La resistibile ascesa di Arturo Ui è pensato per essere e risulta a tutti gli effetti un imprescindibile esercizio di memoria: di quella memoria di cui perdere le tracce sarebbe un atto immorale e di cui soltanto i classici – antichi e moderni – sanno farsi portavoce magistrali, dacché in sé realizzano compiutamente l’ideale supremo per cui ogni opera d’arte deve avere valore di civiltà: quest’opera di Brecht lo possiede esplicitamente.

Informazioni e commenti:
Fonte WiKI: La resistibile ascesa di Arturo Ui (titolo originale in tedesco: Der aufhaltsame Aufstieg des Arturo Ui) è un dramma del 1941 del drammaturgo tedesco Bertolt Brecht. Racconta la storia dell'ascesa di Arturo Ui, un immaginario gangster della Chicago degli anni trenta e i suoi tentativi di controllare il racket dei cavolfiori eliminando senza pietà i suoi concorrenti. Fu scritta da Brecht in tre sole settimane, nel 1941, durante l'esilio a Helsinki, in attesa del visto per gli Stati Uniti. Il dramma non fu messo in scena che verso la fine del 1958.









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