2014_07_27 MAM Milano Arte e Musica inseriti nella funzione liturgica con Ambrogio e Gregorio: una giornata con il canto proprio della Chiesa

a Milano, dal 15 luglio al 28 agosto 2014
Domenica 27 luglio 2014_07_27
ore 9.00, ore 11.00 (S. Messa), ore 15.00, e ore 18.00
Basilica di Santa Maria della Passione Via Conservatorio 16 
Ambrogio e Gregorio: una giornata 
con il canto proprio della Chiesa
Concerti e Messa
ingresso libero

Considerato l’entusiasmante successo della giornata organistica proposta nella scorsa edizione nelle sei chiese del circuito Cantantibus Organis, domenica 27 luglio alle ore 9, alle 11 (S. Messa), alle 15 e alle 18 il festival di Milano Arte Musica continua presso la Basilica di Santa Maria della Passione (via Conservatorio 16) con la proposta di un’intera giornata dedicata ai gioielli del canto gregoriano e ambrosiano, in rapporto ai pilastri della fede e della liturgia cattolica, attraverso 3 momenti concertistici e uno liturgico – tutti ad ingresso libero – affidati ai Cantori Gregoriani diretti da Fulvio Rampi. Si inizia alle ore 9 con “Mater Domini: La Figura di Maria nel Canto Gregoriano”, proseguendo alle 11 con la Messa in rito e canto ambrosiano, alle 15.00 con “Et incarnatus est: con Agostino e il canto gregoriano nel mistero di Cristo”, per terminare alle 18 con “Credo: il canto gregoriano testimone della Fede”.

Mater Domini 
Sin dagli inizi della Chiesa Maria è stata al centro dell’attenzione dei credenti: a lei guardavano i discepoli del Signore, smarriti dopo l’ora delle tenebre del Calvario e storditi dalla luce sfolgorante della Pasqua di Risurrezione; a lei hanno fatto riferimento i convertiti dall’ebraismo che vedevano concretarsi nella storia non solo il Messia, ma anche la figlia di Sion; lei pregavano le comunità alessandrine quale vera Madre di Dio annunciata ai padri dell’antico Egitto nella figura di Iside.
Tutta la cultura della tarda antichità cristiana canta la gloria di Maria concentrando in essa speranze e sogni, ricuperando nostalgie e promesse, in un intreccio non sempre chiaro tra proposizioni teologiche ortodosse e immagini evocate dal paganesimo e dalla superstizione, accavallando talora strati eterogenei che, al di là della loro pertinenza e oggettività, rivelano comunque un appassionato entusiasmo e un caloroso amore filiale per colei che la Chiesa riconosce essere sua Madre.
In questo clima è ben comprensibile il fiorire esuberante della letteratura mariale, soprattutto in campo poetico e musicale. Tipico è l’inno “Ave, maris stella” – un tempo attribuito a Venanzio Fortunato – con il suo travolgente susseguirsi di immagini evocative che ricordano i pericoli della vita, ma aprono il cuore alla certezza che in Maria, nell’accogliere l’ave dell’angelo, si è capovolto il destino umano gravemente ipotecato da Eva. Non fa poi meraviglia affrontare in questo stesso programma varie pagine del salmo 44 (45) con la sua riflessione sulla salvezza e la tematica esplicitamente femminile. Ben cinque brani sono altrettante variazioni teologiche e musicali sulla funzione corredentrice di Maria, attenta uditrice della Parola che in lei prende vita e opera costantemente impregnandola di una bellezza che ovunque diffonde un nuovo senso dell’esistenza umana.
Quanto di originale una sola e identica Parola salmica possa suscitare a ogni rilettura lo mostrano le due versioni dello stesso testo (“Diffusa est gratia”) utilizzato ora come semplice antifona di comunione, ora come responsorio offertoriale in cui l’ampiezza del vocalizzo su “saeculum speculi” sembra voler dilatare lo spazio storico e immergere i benedetti da Dio - con a capo Maria - nell’eternità del Creatore. É già un anticipo della prospettiva escatologica cantata dal visionario dell’Apocalisse di cui si possono ascoltare alcune affermazioni particolarmente incisive nella successiva lectio.
Destino di piena contrarietà, quello di Maria di Nazareth, che segue da vicino quello del Figlio senza ritirarsi dalla prova della Croce. Ed è il destino della Chiesa gioiosa e sofferente insieme che si riflette, ad esempio, nelle due sequenze “Ave mundi spes Maria” e la più nota “Stabat mater dolorosa” che accompagna ancora oggi le pie meditazioni della via Crucis. E nel mondo più vasto della devozione popolare da sempre è riconosciuta piena cittadinanza agli ultimi due canti mariani, le antifone “Alma redemptoris mater” e “Salve regina”, che da secoli concludono ogni giorno la preghiera liturgica della Chiesa al termine della compieta.

Et incarnatus est 
La Chiesa, da sempre, è custode e interprete della Sacra Scrittura. Il mistero dell’Incarnazione è al centro della sua riflessione e al cuore della sua fede. Il canto gregoriano racconta questa fede e si radica nella tradizione esegetica dei sacri testi formatasi in ambito patristico. Il “suono” del canto gregoriano ripete il “senso” che la Chiesa ha inteso assegnare a quei testi, proclamati nella Santa Liturgia con stili e forme diverse ma con uguale solennità e nobile arte retorica. L’accostamento del canto gregoriano ai testi di S. Agostino appare dunque tanto appropriato quanto necessario e illuminante per cogliere in pienezza la più autentica matrice di un repertorio liturgico-musicale che la Chiesa ha fatto proprio e che la cultura musicale europea ha posto a fondamento di un percorso secolare ben connotato.

Credo 

Con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre 2011, il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto un Anno della fede, con inizio l’11 ottobre 2012 e con termine il 24 novembre 2013, Solennità di Cristo Re. L’inizio dell’Anno della fede coincide con il ricordo di due grandi eventi che hanno segnato il volto della Chiesa ai nostri giorni: il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962) e il ventesimo anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (11 ottobre 1992). Il presente programma traccia un itinerario nel segno del canto gregoriano articolandosi in sei punti, ciascuno dei quali identifica simbolicamente le tappe salienti del cammino di fede trasmesso dalla dottrina della Chiesa Cattolica. Partendo dalla fede trinitaria, si procede fondando il percorso sulla fede della Vergine Maria, per poi raccontare, attraversando il dubbio di Tommaso, la fede degli uomini (episodio evangelico della guarigione del cieco nato) e la fede dell’apostolo Pietro, sul quale si fonda la fede dell’intera comunità ecclesiale. É infatti la Chiesa che nel canto del Credo - a conclusione del programma - proclama oggi con gioia la fede nel suo Signore.

Per informazioni:
Associazione Culturale La Cappella Musicale
via Vincenzo Bellini 2 - 20122 Milano
tel e fax 02.76317176          e-mail lacappellamusicale@libero.it

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