2014_12_09 I nuovi spettacoli entrati nel cartellone del Libero di Milano

TEATRO LIBERO Milano Stagione 2014-2015
Dal 9 al 14 dicembre 2014_12_09
Teatro Libero Via Savona, 10 – Milano
COSA VUOI CHE SIA
Siamo state bambine anche noi
in collaborazione con Fernando Coratelli 
luci Alessandro Tinelli
coreografie Chiara Leonetti
produzione Merenda

Cosa vuoi che sia è uno spettacolo che parla delle donne, un monologo interpretato da diverse voci femminili. Differenti realtà che si uniscono in una grande storia, unica e condivisa insieme. È un luogo fisico e dell’anima, in cui gettare la maschera, svelare fragilità, vulnerabilità, sogni e desideri. 
Lo spettacolo porta in scena una polifonia di voci che attraversa quattro quadri ispirati alla vita e alle vicende non solo di donne comuni - specchio dei nostri tempi - ma anche di eroine della storia e del teatro internazionale come Celia della Cerna, madre di Che Guevara, Virginia Wolf, Anna Achmatova e Filumena Marturano.
I diversi quadri vogliono svelare il coraggio al femminile, accompagnando il pubblico nell’esperienza di vivere queste storie in prima persona, cominciando dall’incontro con le tre protagoniste che avverrà prima ancora dell’inizio dello spettacolo. 
In circa un’ora di tempo, le tre attrici vivono vite intense e legate da un fil rouge che si snoda dalla disperazione in cui il silenzio può richiudere, fino al messaggio di speranza per un cambiamento radicale e voluto verso l’incontro con i loro desideri più profondi e più veri.

Per il trailer dello spettacolo clicca qui

“Cosa vuoi che sia…” è la frase con cui una delle prostitute del primo quadro narrativo minimizza – o, almeno, tenta di farlo – quel carico di dolore ed insensatezza, che l’ha condotta a quella vita; e il duende, in fondo, resta sempre quello: quello di donne, che – nonostante tutto – hanno dovuto pararsi e rialzarsi, di fronte agli urti della vita. E, così, quel balletto finale, che le vede artefici di un’inarrestabile spirito di leggerezza, ma anche di non rinuncia, ha lo stesso sapore di una rinascita tanto impalpabile quanto incontrovertibile.”
(Francesca Romana Lino, Platealmente.it)

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