2015_04_17 Saranno le Nozze di Figaro a chiudere la stagione del Mayr - Donizetti


CIRCOLO MUSICALE MAYR-DONIZETTI
40ª STAGIONE OPERISTICA
VENERDÌ 17 APRILE 2015 ore 21.00
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola)

LE NOZZE DI FIGARO
OSSIA LA FOLLE GIORNATA
Opera buffa in quattro atti. Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Per scaricare la locandina:

Dopo l’espansiva accoglienza riservata a Norma, il Mayr-Donizetti si appresta a chiudere la 40ª stagione operistica con Le nozze di Figaro (prima, 1º maggio 1786, Burgtheater di Vienna), prima opera italiana del prodigioso sodalizio tra Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791), e il poeta-librettista Lorenzo da Ponte (Ceneda, Treviso, 10 marzo 1749 – New York, 17 agosto 1838).
La prima vittoria di Nozze precedette addirittura la sua messa in scena. In breve, l’opera nasceva da un lavoro a sfondo politico-sovversivo di Beaumarchais, che stava causando molti fastidi alle corti europee prima del tragico scoppio della Rivoluzione Francese (1789). Comprensibilmente il Figaro era vietatissimo anche a Vienna, sede del Sacro Romano Impero e Mozart, nella folle intenzione di presentare questo tema a corte, fu boicottato da tutti. Trovò però il modo di farsi ricevere dall’imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena in persona e di spiegargli che il protagonista del suo nuovo Figaro non sarebbe stato una testa calda “alla francese” ma, al contrario, un uomo sinceramente incline alla ragione e alla conciliazione.
L’imperatore fu talmente affascinato da questa insolita sfida intellettuale che non solo diede a Mozart l’immediato permesso di comporre l’opera ma appoggiò persino la volontà che il testo fosse in italiano, lingua eletta del melodramma ma invisa ai germanici, piuttosto che in tedesco, lingua ufficiale dell’Impero.
Tanto credito fu ricambiato da Mozart (e da da Ponte), con un lavoro superiore a qualsiasi precedente modello teatrale.

È possibile scaricare liberamente il libretto alla pagina: http://www.librettidopera.it/zpdf/nozzefig.pdf

Note di regia
Potrebbe sembrare una precisazione inutile ma è bene sottolineare che Le nozze di Figaro appartengono tanto a Mozart quanto a da Ponte; infatti non solo i due hanno lavorato a stretto contatto ad ogni fase del lavoro, ma l’eccezionale simbiosi stabilitasi ha dato vita ad una creazione perfetta, che rasenta il divino. Questo è il punto focale che rende quest'opera un unicum sia musicale sia teatrale. L'obiettivo che la mia regia si prefigge è quindi quello di offrire un viaggio tra i personaggi e le loro dinamiche che riesca a toccare nel profondo la nostra psicologia, le nostre passioni. C'è anche il mio desiderio personale, da amante della musica, di poter condividere sia con il palco sia con la platea le emozioni, le rivelazioni, e lo stupore insiti in questo lavoro inestimabile.
La verità dei dialoghi e la dinamica delle azioni, che sgorgano attualissimi anche dopo più di due secoli di vita, stupisce per quantità, per qualità e per lo smisurato affresco di contenuti… e molto si nasconde dietro ogni facciata di apparente elementarità quotidiana. Gli affetti sono veri, spontanei, mai plateali. Mozart e da Ponte scartano le tipologie classiche o le maschere stereotipate, come il malvagio o il puro. Tutti sono invece umani e per questo al contempo semplici e complessi, un po’ limpidi e un po’ corrotti. Cade ogni classificazione o censura morale: tutto risulta giustificabile, inevitabile, dinamico, evolutivo, vero. I sentimenti compaiono poco descritti e molto creati dall’azione e dalla musica. Solo per fare un esempio: il Conte non è soltanto protervo e dispotico, ma anzi, ha fascino da vendere, tanto che nel duetto con Susanna, lei ne resta rischiosamente turbata e in questo gioco il nobile stesso non eccede a facili abusi di potere, ma accetta tacitamente la sfida borghese e vitale di Figaro. Queste e molte altre situazioni border line ci spingono a guardare oltre la vivida quotidianità e la dinamica letterale, proiettandoci piuttosto in una dimensione di allegorie e sfumature estemporanee di pura commozione. Ed è questo il clima che vorrei imprimere a questa mia edizione delle “Nozze”. A sostegno del mio intento, mi muoverò su due vie sovrapponibili. La prima legata allo snodarsi della trama e l'altra alla presenza di elementi suggestivi, ora nascosti, ora in piena luce. Richiederò quindi ai solisti e al coro grande spontaneità di gesto. Mi sforzerò poi, in collaborazione con Matteo Scarpellini, di creare delle scene che, pur non rinunciando al clima poetico generale (soprattutto per l'ultimo quadro del boschetto), possano suscitare un palpito vitale schiettamente mozartiano. Darò spazio ai tratti spagnoli dell'ambientazione con libere ispirazioni a Velaquez e Goya cercando di interpretare, in controluce, i lampi che Mozart e da Ponte proiettano sul tema dell'unione coniugale. Il racconto ci presenta infatti almeno quattro coppie che corrispondo non solo a diverse fasce d’età , ma anche a distinte dinamiche affettive (non prive di contaminazioni incrociate): Cherubino e Barbarina nel loro affacciarsi ai turbamenti del rapporto a due; Figaro e Susanna nel loro entusiasmo ardente del dì delle nozze; il Conte e la Contessa di Almaviva colti in una crisi vissuta in un progredire di tiepida quotidianità, cedimenti, rimpianti, dolore, dignità e riscatto; ed infine Don Bartolo e Marcellina che, quasi dimenticate le loro antiche nozze clandestine, scoprono la forza imprevista di reinventarsi come novelli sposi.
Mozart e da Ponte, incantatori della musica e della parola, faranno il resto!
Valerio Lopane

Le nozze di Figaro sono un'opera lussureggiante e complessa, in tutti sensi, e va riconosciuto il merito di Valerio Lopane e di Damiano Carissoni di cimentarsi in una simile sfida.
Numerosi sono i momenti celebri, già dall'Ouverture. Non meno conosciuto è il cosiddetto Farfallone amoroso in cui Figaro si diverte a terrorizzare il povero Cherubino in partenza come ufficiale ed ancora il duetto dei pini, in cui la Contessa detta a Susanna un biglietto in forma di canzone ironicamente allusiva. Non dobbiamo poi dimenticare l'aria di Susanna Deh vieni, non tardar, in cui la novella sposa, in presenza di Figaro, finge di attendere estasiata il Conte.  Ma non basta, la ricchezza dell'opera sta soprattutto nell’ininterrotto susseguirsi di insiemi che corrispondono alla complessità dell'intreccio.  Il maestro Carissoni, alla guida della Piccola orchestra dei Colli Morenici, ha dunque raccolto un cast di voci realmente mozartiane. Alcune di esse sono già note al pubblico del Mayr-Donzietti (applaudite ad esempio nello scorso allestimento di Don Giovanni), altre invece segnano il debutto sulle tavole del San Giovanni Bosco.
Si saluta il ritorno del nostro Carlo Morini, come Conte di Almaviva e di Elizaveta Martirosyan come Contessa Rosina. Le voci della giovane coppia protagonista saranno quelle di Valentina Pennino (già ammirata come Zerlina), e quella di  Andrea Porta, di notevole esperienza mozartiana. Cherubino sarà Julija Samsonova-Khayet, spesso protagonista di allestimenti del Circolo (fu Suzuki in Madama Butterfly). Don Bartolo sarà affidato all'esperienza di Paolo Battaglia, (recentemente applaudito in Un Ballo in Maschera). Il cast è completato da collaboratori storici del Circolo come Angela Alessandra Notarnicola (Marcellina), Livio Scarpellini (Basilio e Don Curzio), Sonia Lubrini (Barbarina) e Giovanni Guerini (Antonio). 
Costumi e scene avranno rispettivamente la firma di Simone Martini e di Matteo Scarpellini, debuttante per il Circolo.
I festosi inserti di ballo saranno curati da Studio Danza Ieva di Torino con coreografie di Anna Maria Ieva.
Quando venne chiesto a Richard Wagner con quale opera era bene iniziare lo studio del canto, il grande musicista tedesco, senza indugi, indicò proprio Le Nozze di Figaro. Non è quindi un caso che il Maestro Carissioni abbia deciso di affidare il coro di quest'opera al Liceo Musicale “Secco Suardo” di Bergamo, che interverrà con studenti selezionati, diretti ed istruiti dal Maestro Prof. Matteo Castagnoli. Con grande entusiasmo e soddisfazione diamo il benvenuto a questi ragazzi. 
Prima dell’opera la biglietteria sarà a disposizione del pubblico (ingressi 18 €).
Per informazioni e prenotazioni scrivere all’indirizzo info@mayrdonizetti.it o telefonare al numero 035 315854 tutti i giorni dalle ore 13 alle ore 16.


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