2016_06_24 Stefan Milenkovich a laVerdi con Mendelssohn

Venerdì 24 e domenica 26 giugno 2016
Auditorium di Milano, largo Mahler 
Stagione Sinfonica 2016 
Aziz Shokhakimov e Stefan Milenkovich
fanno sognare con Mendelssohn
Il direttore uzbeko torna a laVerdi 
per il debutto del violinista serbo, in un programma tutto all’insegna del compositore romantico
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi 
Direttore Aziz Shokhakimov

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Felicissimo ritorno all’Auditorium di Milano quello del ventottenne uzbeko Aziz Shokhakimov, alla guida dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi per un “tutto Mendelssohn”, a due anni dall’ultima performance milanese. Doppio appuntamento venerdì 24 (ore 20.00) e domenica 26 giugno (ore 16.00) nella “Casa della musica” di largo Mahler, che vedrà anche il debutto con laVerdi del violinista serbo Stefan Milenkovich. La locandina è interamente dedicata al compositore amburghese, con il Concerto per violino e orchestra in Mi minore, affidato all’archetto del talentuoso Milenkovich in apertura e, nella seconda parte del programma, il popolarissimo Sogno di una notte di mezza estate, musiche di scena scritte per l’omonima commedia scespiriana. Sul palco, anche il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, diretto da Erina Gambarini, affiancato dalle voci soliste di Kim Eunkyung (mezzosoprano) e Nina Almark (soprano).
Venerdì, sempre all’Auditorium (ore 18.00, Foyer della balconata, ingresso libero), Francesco Marzano sarà il relatore della tradizionale conferenza di introduzione all’ascolto, dal titolo: Il Romanticismo di Mendelssohn.
(Biglietti: euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ). 

Programma
Ultima composizione per solista e orchestra sinfonica, il Concerto per violino e orchestra in Mi minore op. 64 di Mendelsshon rimane uno degli evergreen dei repertori internazionali e uno dei capisaldi della letteratura per lo strumento. Come la gran parte dei concerti di epoca romantica, anche questo illustra a pieno titolo la collaborazione tra compositore e interprete, in questo caso il violinista Ferdinand David, primo violino dell'Orchestra del Gewandhaus, che ne patrocinò la commissione e lo eseguì per la prima volta a Lipsia il 13 marzo 1845, sotto la direzione del danese Niels Gade, assente Mendelssohn, in cattive condizioni di salute. Il 23 ottobre dello stesso anno il concerto venne replicato, sempre con David, ma questa volta sotto la direzione dell'autore, ottenendo un enorme successo. Il Concerto deve la sua fortuna soprattutto alla fascinosa invenzione tematica e al brillantissimo rilievo della parte del solista, bilanciato dalla felicità della scrittura orchestrale.
Composto nel 1843, su commissione del re di Prussia Federico Guglielmo IV, nel pieno della maturità dell’autore (ma recuperando l'Ouverture che aveva scritto all'età di 17 anni), da molti considerato il suo capolavoro assoluto, il Sogno di una notte di mezza estate appartiene a un genere del tutto particolare della musica romantica: quello delle musiche di scena scritte per il teatro drammatico. Un genere ibrido che, per via della presenza dell'orchestra, è imparentato con la sinfonia, ma che si collocava comunque in un territorio molto più effimero e occasionale, nascendo come supporto sonoro per una particolare rappresentazione teatrale, come musica «funzionale» quindi, senza particolari ambizioni di «durata» nel tempo al di là dell'occasione specifica per la quale veniva composta. Ma effettivamente nell’opera di Mendelssohn c'è qualcosa di più, che riesce a legare strettamente l'Ouverture al clima del testo scespiriano e soprattutto al resto delle musiche, rendendo l'opera pienamente compatta e perfettamente coerente anche per l’ascoltatore.

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