2017_12_07 Teatro alla Scala - Milano apertura Stagione 2017/2018 in diretta al AGORA' di Robecco

Al Cineteatro Agorà Robecco s/Naviglio (Mi)
OPERA, DANZA, ARTE al CINEMA
Teatro alla Scala - Milano Stagione 2017/2018


2017_12_07 Teatro alla Scala - Milano apertura Stagione 2017/2018
Al Cineteatro Agorà Robecco s/Naviglio (Mi)
Piazza XXI Luglio, 29 Robecco SN (MI)

Giovedì 7 dicembre 2017 ore 18,00
IN DIRETTA LIVE
Umberto Giordano
ANDREA CHÉNIER
Nel cinquantenario della scomparsa di Victor de Sabata
Durata e atti  2 ore e 35 minuti (Opera in quattro atti) compreso intervallo
La Prima della Scala 2017 in diretta via satellite, in proiezione via satellite in HD  sullo schermo cinematografico – con sottotitoli.
Dal 10 Dicembre 2017 al 5 Gennaio 2018 in scena al TEATRO ALLA SCALA - MILANO

Personaggi ed interpreti:
Andrea Chénier - Yusif Eyvazov, tenore
Maddalena di Coigny - Anna Netrebko, soprano
Carlo Gérard Luca Salsi, baritono
La mulatta Bersi Annalisa Stroppa, mezzosoprano
La Contessa di Coigny Mariana Pentcheva
Madelon Judit Kutasi, mezzosoprano
Roucher Gabriele Sagona
Pietro Fléville Costantino Finucci
Fouquier Tinville Gianluca Breda
Mathieu Francesco Verna
Un incredibile Carlo Bosi
L'Abate Manuel Pierattelli, tenore
Schmidt Romano Dal Zovo
Il maestro di casa/Dumas Riccardo Fassi
Coro, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Riccardo Chailly
Regia Mario Martone
Scene Margherita Palli
Costumi Ursula Patzak
Luci Pasquale Mari

Nuova produzione Teatro alla Scala

Sarà l’Andrea Chenier di Umberto Giordano per la regia di Mario Martone l’opera che aprirà il 7 dicembre 2017 la stagione scaligera, “Prima” della Scala, tradizionalmente proiettata sullo schermo cinematografico al Piccolo Teatro in diretta via satellite.  Sul podio il direttore musicale della Scala, Riccardo Chailly, e sul palcoscenico la superstar della lirica Anna Netrebko insieme a Yusif Eyvazov.
Andrea Chenier è un titolo del repertorio verista. Ebbe la prima nel 1896 e fu rappresentato l’ultima volta al Piermarini nel 1985. Ora torna con la direzione di Chailly che nel 2018 festeggerà quarant’anni di attività alla Scala. “E’ l’opera dei milanesi – ha spiegato il maestro Chailly – fu un trionfo la prima del 1986 e quando è stata ripresa qui è stata sempre un successo”.
L'OPERA IN POCHE RIGHE

Andrea Chénier, il capolavoro di Giordano che fu battezzato alla Scala nel 1896, vi manca dal 1985. Allora come oggi sul podio c’era Riccardo Chailly. Il maestro milanese, che nel 2018 festeggia i 40 anni dal debutto operistico con I masnadieri, ha diretto al Piermarini 18 opere coprendo un repertorio vastissimo che da Verdi spazia a Stravinskij e Prokof’ev, da Rossini a Puccini e, appunto, al verismo. Per questo 7 dicembre il M° Chailly incontra per la prima volta Mario Martone, regista esperto di affreschi storici in scena e sullo schermo. Se La morte di Danton di Büchner denunciava le derive della Rivoluzione, un film come Noi credevamo era una riflessione sulle delusioni di una generazione votatasi alla speranza di cambiamento. Con Margherita Palli, creatrice di tanti spettacoli ronconiani, Martone ha realizzato nel 2016 un fortunato allestimento de La cena delle beffe, sempre di Giordano, che ha segnato il primo passo nel processo di riscoperta del verismo alla Scala. Alla sua terza inaugurazione scaligera, e fresca dell’entusiasmo per La traviata che ha interpretato nei mesi scorsi, Anna Netrebko sarà Maddalena di Coigny dividendo il palcoscenico con il marito Yusif Eyvazov. Eyvazov, che ha recentemente debuttato nel ruolo a Praga, si è preparato in questi mesi con il M° Chailly mentre la sua carriera segna una serie di tappe importanti, da Don Carlo a San Pietroburgo a Radamès al Festival di Salisburgo con Riccardo Muti. Nei panni di Carlo Gérard torna alla Scala Luca Salsi, uno dei più emozionanti baritoni dei nostri anni, che in questa parte ha riscosso un grande successo personale alla Staatsoper di Monaco nel 2017.

Corriere della Sera giovedì 23 dicembre 1982 
questa sera alla scala l'op. di Giordano in cui trionfano Mario Del Monaco Maria Callas Tebaldi dopo 22 anni torna alla scala il poeta Andrea Chenier con un trio internazionale di interpreti, il tenore spagnolo José Carreras il soprano bulgaro Anna Tomowa-Sintow è il baritono Piero Cappuccilli. Una storia d'amore sullo sfondo della rivoluzione francese, il direttore Riccardo Muti ha fatto emergere vocalità e dramma il regista Pugelli un teatro molto popolare.
Andrea ritorna alla scala dopo una lunga attesa sono passati Infatti 22 anni dall'ultima edizione Scaligera l’otto gennaio 1960 l'opera. di Umberto Giordano fu diretta da Gianandrea Gavazzeni e interpretata da Mario Del Monaco il compianto tenore che del poeta aveva fatto un personaggio indimenticabile da Ettore Bastianini e Renata Tebaldi..
Mario Del Monaco subentra a un altro grande artista Franco Corelli nel 1955, la parte di Maddalena di Coigny fu sostenuta da Maria Callas.
Lo Chenier a quasi un secolo dalla prima che ebbe luogo al Teatro alla Scala il 28 marzo del 1896 gli interpreti di stasera inizio ore 20:00 sono José Carreras e Piero Cappuccilli, Anna Tomowa-Sintow Maddalena e poi ancora Kathleen Kuhlmann, Laura Londi, Francesco Federici, Giuseppe Morresi, Ione Iori dal Manto dirige Chailly, maestro del coro Romano Gandolfi
Il libretto di Luigi Illica ci porta nel clima della rivoluzione francese il poeta Chenier vive la sua storia che lo porterà fino al patibolo unito nell'amore di Maddalena e confrontato con la figura prima spietata poi generosa del rivoluzionario Gerard. Riccardo Chailly, giovane nato nel 55, dichiara di affrontare con grande amore questo punto fermo del repertorio verista dopo essermi impegnato in varie operazioni di cultura, dice “affronto un tema che mi affascina, ho voluto alleggerire musicalmente l'opera, togliere se così si può dire certe gonfiature che non ci sono davvero, così la vocalità può emergere, può emergere il dramma. E’ un debutto per me a parte una esecuzione in forma di concerto non lo sarebbe stato se fosse stata se non fosse saltata una produzione del Covent Garden l'anno scorso è un'opera di fine secolo, è molto coraggiosa con personaggi rilevati e rilevanti. Aassieme al regista Lamberto Puggelli abbiamo fatto una rilettura moderna sul piano della credibilità senza sovrapposizioni senza andare per sentieri proibiti soprattutto abbiamo lavorato insieme in sintonia avendo presenti le leggi severe delle messinscene rispetto della musica, sarà quindi uno Chenier appena un po' ripulito.È un momento di Teatro Popolare musicalmente importante che bisogna restituire la gente nella sua verità.”
I personaggi come rinascono questa volta:” credo che i loro caratteri siano delineati senza equivoci. Ognuno ha una grande dignità personale, dal rivoluzionario tenace e pensoso come Gerard, al poeta che è sempre vicino ai grandi ideali l'amore universale la giustizia, la morte. Si scontrano Il vecchio e il nuovo c'è la Gavotta e l'inno rivoluzionario, è un'opera. di uomini non politica anche se il dramma è ovviamente storico e quindi politico, la fine di un'epoca non è solo il soffio di vento, gronda responsabilità e anche violenza.Maddalena è romantica e poetica, ma soprattutto la donna aristocratica che sullo sfondo della Rivoluzione francese vive una passione travolgente che la trasforma le fa conoscere sé stessa e la porta all'estremo sacrificio


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